LA MISSIONE DEI NONNI
Nonnamatta e la missione detective, Moni Nilsson, Anna Fiske
(trad. Laura Cangemi)
Iperborea 2025
NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 7 anni)
"Nonnamatta gira ed esce dal cortile. Io mi tengo stretto a lei. Forte.
In meno di un minuto siamo al parco giochi, che esiste ancora. Niente incendi in vista. Corro verso la sabbiera. Nella buca c'è la scatola di fiammiferi, o meglio, quel che ne rimane. È bruciata quasi tutta..
'Giocare con il fuoco è pericoloso' dice seria Nonnamatta, 'anche se siete stati furbi a mettere la scatola in una buca, visto che la sabbia non brucia. Però avreste potuto farvi molto male. Sai quanto sono dolorose le ustioni?'
Scuoto la testa e sento che stanno tornando le lacrime."
Tutto è cominciato quando Tarzan e il suo amico Toro, con una scatola di fiammiferi appena rubata in cucina non si sa perché, vanno al parco giochi e si sfidano a tenere con coraggio il fiammifero accesso in mano. Ma da sfida nasce sfida, quindi quei due decidono di fare una 'bomba', ossia erba secca nella scatolina semivuota dei fiammiferi, interrata di pochi centimetri nella sabbiera, poi con un fiammifero superstite accensione di detta scatoletta che dovrebbe - a detta di Toro - esplodere e saltare in aria come un razzo... ma proprio in quel momento passa di lì il padre di un loro compagno di classe che li spedisce all'istante verso il cancello della scuola. 'Dovreste essere a scuola!' Nessuna possibilità di vedere l'esplosione, accidenti. L'ansia che dal loro giochetto possa sprigionarsi un incendio di dimensioni importanti fa il resto. Genera in Tarzan un mal di pancia senza pari che richiede l'arrivo immediato di Nonnamatta.
A lei confessa il misfatto e, a cavallo di un motone (lo Stregaexpress),insieme vanno a controllare che il parco giochi sia salvo.
Il mal di pancia è passato, niente ospedale dunque, ma neanche il ritorno a scuola.
Nonna e nipote si sono ritagliati una giornata tutta loro, con l'intento comune di inventarsi qualcosa di bello.
Dado alla mano, chi tira su il numero più alto decide il da farsi: Nonnamatta tre, Tarzan cinque! Evvai!
Questo è il racconto di quel giorno.
Come già è stato detto, nei libri di Nonnamatta ne succede di ogni.
E anche in queste 150 pagine si passa dal pedinamento di una bambina apparentemente in grave pericolo, alla discesa da un balcone con una corda. Tutto quello che la fervida immaginazione di un ragazzino potrebbe pensare possa stare tra questi due eventi è probabile che sia venuto in mente anche a Moni Nilsson e che quindi lo troviate scritto sulle pagine di questo suo libro.
Ma a parte il ritmo incalzante e il pensiero che davvero deve muoversi dentro la testa del lettore un po' come capita a una pallina in un flipper, forse val la pena tirare alcune conclusioni di tipo più generale sul tipo di rapporto che può legare un piccolo a un vecchio (qui in particolare, se diamo retta a Anna Fiske, davvero grinzoso e molliccio al limite del cadente).
Diciamo che del mutuo soccorso si è già detto, ma ora mi pare che della naturale intesa che spesso si instaura tra vecchi e bambini, nella fattispecie tra nonni e nipoti, in questo libro tra le righe si trovi una delle ragioni, forse la principale.
In verità la cosa mi è apparsa chiara discutendone con Susie Morgenstern, a proposito delle sue nonne e dei suoi nipoti. E tanto in Moni Nillson quanto nella mente di Susie Morgenstern, la cosa ha a che fare con i ruoli e con l'imparare a starci dentro.
Susie Morgenstern, se guarda indietro alla sua attività di giovane madre educante, vede i tantissimi errori fatti, dovuti forse all'inesperienza o, ancora di più, alla responsabilità educativa che come madre si sentiva di dover esercitare. E via a far sbagli su sbagli. Poi si impara. Si impara anche che dagli errori qualcosa di buono si ricava sempre. Nonnamatta ha molto chiaro in testa che tra una madre e una nonna la grande differenza sta nel fatto che una madre non può sottrarsi alla responsabilità di insegnare come volare ai propri figli...
"Una mamma deve potersi arrabbiare, e a me qualche volta succede ancora, se fanno cretinate. Diciamo che fa parte del lavoro di mamma. Però, per quanto ci provi, con i miei nipoti non riesco ad arrabbiarmi, Lascio che lo facciano i loro genitori."
Mentre a una nonna sono richieste proprio nuove occasioni di volo da far sperimentare. Ed è in questa prospettiva che Moni Nilsson, in fondo alla sua rocambolesca storia, scrive
"La vita consiste nel giocare più che si può e tenere gli occhi aperti in modo da cogliere al volo le avventure che stanno lì ad aspettare.
Nonnamatta si avvicina alla corda ancora appesa al balcone. Le viene un brivido nella pancia al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere se Tarzan avesse perso la presa. Scuote la testa per mandarlo via. Sono pensieri che non portano a niente di buono. I bambini devono mettere alla prova le ali. Come farebbero, se no, a imparare a lanciarsi nel vuoto attaccati alla liane, a imparare a volare da soli?"
Ecco a cosa servono i nonni.
In una sola giornata con lei Tarzan ha imparato moltissimo.
La più importante di tutte: il coraggio di sfidare sé stesso.
Dal calarsi da un balcone fino ad assaggiare le lasagne di Fatima, o entrare nella squadra di pallone, Tarzan è stato davvero molto coraggioso, e presto di Nonnamatta non avrà più bisogno.
E lei lo sa, ed è per questo che se la gode, finché dura.
Proprio come dev'essere.
Carla