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FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

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IL POTERE DELLA VISIONE


Originale lo spunto che fornisce anche il titolo al romanzo di Virginia Macgregor: Quelloche gli altri non vedono. Il protagonista Milo, infatti, è un ragazzino di nove anni che soffre di una particolare patologia agli occhi, che restringe progressivamente il suo campo visivo. Ma vedere meno cose significa guardare con maggiore attenzione e vedere quello che i normo-dotati non riescono a vedere.
Quello di cui si accorge Milo non è naturalmente un dettaglio del suo ambiente familiare, ma la reale condizione in cui vive la meravigliosa bisnonna Lou nella casa di riposo in cui è stato mandata, dopo aver causato un incendio nella cucina di casa.
Ad occuparsi di lei, simpatica novantenne che sceglie di far proprio il silenzio, è proprio Milo: il papà infatti se n'è andato con la segretaria, dando vita ad una nuova famiglia ad Abu Dabi. La mamma, inutile dirlo, è depressa, tendente alla pinguedine e sopraffatta da una valanga di problemi molto concreti, come pagare i conti e le bollette.
Non presta quindi molta attenzione alle difficoltà del figlio, con gli evidenti problemi fisici e con il doppio dolore di veder uscire dalla propria vita prima il padre e poi la bisnonna.
Milo, Lou e Amleto, il maialino domestico che tiene compagnia ad entrambi, sono una famiglia nella famiglia, con il ragazzino che accudisce la bisnonna e lei che lo comprende più di qualsiasi altro; Milo non si rassegna al trasferimento della vecchietta nella casa di riposo e si fa ben presto una precisa opinione sulla qualità delle cure offerte dalla struttura agli anziani degenti. Comincia così un'indagine molto personale e segreta fra le mura della Nontiscordardime,aiutato da Tripi, il cuoco siriano, immigrato clandestino, da un'infermiera solerte, da Petros, l'imprevisto fidanzato della nonna e da altri personaggi che affollano le pagine del romanzo.
La trama, riassunta così brevemente, non rende l'idea dell'intreccio di storie legate a ciascun personaggio, ciascuno con il proprio dolore nascosto e ciascuno in cerca di un aiuto, di un appoggio; ovviamente i destini si intrecciano variamente, mescolando commedia e dramma.
Non tutto finisce bene, ma la crudele infermiera a capo della clinica viene smascherata e il destino dei degenti cambia definitivamente.
Molto il materiale narrativo che si intreccia in questo romanzo, direi non tutto felicemente risolto nella narrazione: troppi fili intrecciati, che alla file si sbrogliano tutti insieme, ma non sempre in modo credibile; forse troppi ingredienti, nel voler rendere la complessità del nostro presente, dai profughi che cercano in Europa, l'azione è ambientata in Inghilterra, un'occasione di riscatto; alla condizione degli anziani, alle problematiche delle famiglie separate.
Nonostante questi limiti, la narrazione tiene, ha un buon ritmo e parte, come ho detto prima, da uno spunto originale. La lettura è indicata per giovani lettori e lettrici in grado di affrontare le quasi quattrocento pagine di intrecci avventurosi, sociali, sentimentali.

Eleonora

Quello che gli altri non vedono”, V. Macgregor, Giunti 2014


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